"Non capisco se tu sia vivo o morto.
E' un vecchio discorso."
Cosa siano le dark pools lo sapete già. Qualora non lo sappiate, cliccate qui.
Per sapere cosa sia successo in quella di un grande banca svizzera, cliccate qui.
In data 31.01.2016, la SEC ha annunciato di aver raggiunto con la Barclays Capital Inc. e la Credit Suisse Securities (USA) LLC un accordo volto a definire le posizioni disciplinari delle due banche, in relazione a distinti casi di violazione di leggi federali in materia di mercati finanziari nell'ambito della gestione dei rispettiviATSs (Alternative Trading Systems), conosciuti con il nome di Dark Poolse -limitatamente a Credit Suisse- nell'ambito della gestione della Light Pool (che è un ECN).
L'ufficio della Procura Generale di NY ha annunciato azioni parallele contro le due società.
Barclaysha ammesso l'esistenza delle violazioni contestate accettando, perciò, di pagare unamulta di $ 35 milioni alla SEC ed alla NYAG (New York Attorney General), per un totale di$ 70 milioni.
Credit Suisseha accettato di pagare $ 30 milioni di multa alla SEC, $ 30 milioni di multa alla NYAG, $ 24.3 milioni -quali ingiusti profitti ed interessi legali- alla SEC, per un totale di $ 84.3 milioni.
I due casi si collocano nella più ampia attività di contrasto della SECvolta a reprimere le violazioni riscontrate nella gestione delle Dark Pools e degli altri ATSs.
E' bene ricordare il ruolo significativo occupato dalle Dark Pools nell' ambito dei mercati azionari mondiali.
Ora, proviamo a capire -in sintesi e salvo approfondimenti ulteriori- cosa abbiano fatto le predette.
- Barclays ha dichiarato ai propri clienti: l'esistenza di un componente informatica denominata “Liquidity Profiling” deputata a sorvegliare, a monitorare, costantemente -e nell'interesse degli stessi- l'order flow transitante all'interno della sua Dark Pool “LX”; la predisposizione settimanale di reports di sorveglianza aventi ad oggetto la rilevazione del cosiddetto Toxic Order Flow (poi vedremo di cosa si tratti).
In realtà, non solo la Barclays ha omesso di monitorare costantemente LX-non utilizzando lo strumento indicato ai propri clienti come esistente e funzionante- non eseguendo le verifiche indispensabiliperevitare la consumazione, al suo interno, del cosiddettotrading predatorio ma ha altresì omesso di predisporre i reports -settimanali- di sorveglianza.
- Barclays, inoltre, non ha adeguatamente informato i propri clienti del fatto che, talvolta disabilitasse il Liquidity Profiling ricollocando -manualmente- alcuni clienti dalle categorie più aggressive a quelle meno aggressive, con la conseguenza che coloro i quali avessero scelto di non avere quali controparti -nell'esecuzione dei trades- clienti (utilizzanti la stessa Dark Pool) particolarmente aggressivi (poi vedremo di chi si tratti), avrebbero continuato ad interagire proprio -a loro insaputa- con le controparti indesiderate.
- Barclays ha, talvolta, rappresentato in maniera infedele la tipologia ed il numero di market data feeds da essa utilizzati per il calcolo del National Best Bid ed Offer price all'interno di LX.
Facciamo un esempio: Barclays avevano dichiarato di utilizzare: «feeds diretti provenienti dai mercati al fine di evitare l'arbitraggio di latenza». In realtà, Barclays utilizzava -per la propria dark pool- una combinazione tra direct data feeds ed altri più lenti. In astratto, tale combinazione è proprio quello che serve ai traders ad alta frequenza per porre in essere gli arbitraggi di latenza (poi vedremo cosa sia successo nel caso di specie).
Quindi è possibile affermare, complessivamente, che Barclays abbia rappresentato in maniera infedele gli sforzi fatti per regolamentare la propria dark pool, disapplicando il proprio strumento di sorveglianza, inducendo in errore i propri clienti sui data feeds impiegati nonostante la scelta di questi rappresentasse -per gli utilizzatori della dark pool- una tematica di fortissimo interesse.
Passiamo aCredit Suisse.
- Credit Suisse ha falsamente rappresentato la circostanza in base alla quale affermava che la sua Dark Pool, Crossfinder, facesse uso di un'applicazione denominata Alpha Scoring, deputata alla caratterizzazione dell'order flow dei clienti su base mensile, oggettiva e trasparente.
Dal punto di vista pratico, Alpha Scoring includeva elementi soggettivi significativi, non era trasparente e non categorizzava tutti gli utenti su base mensile.
- Credit Suisse ha falsamente rappresentato di utilizzare Alpha Scoring per identificare gli opportunistic traders al fine di espellerli dalla sua ECN, denominata Light Pool.
In pratica, l' Alpha Scoring non è stata utilizzata durante il primo anno nel corso del quale Light Poolera operativa. Quindi, anche un utente classificato come opportunistico avrebbe potuto continuare a negoziare usando altri IDs.
- Credit Suisse ha accettato, classificato ed eseguito, all'interno di Crossfinder, oltre 117 milioni di ordini sub-penny illegali.
- Credit Suisse ha omesso di trattare confidenzialmente le informazioni legate agli ordini immessi dai suoi clienti ed ha omesso di dichiarare a tutti gli utenti di Crossfinder che dette informazioni venissero trasmesse al di fuori della dark pool verso altri sistemi interni alla banca.
- Credit Suisse ha omesso di informare i propri clienti del fatto che l' order router, in maniera sistematica instradasse prioritariamente, in alcune fasi del proprio processo di routing dark-only, verso Crossfinder anziché verso altre trading venues, i loro ordini.
- Credit Suisse ha omesso di dichiarare ai propri clienti che la stessa gestisse una tecnologia chiamata Crosslink deputata ad allertare 2 High Frequency Trading Firms dell'esistenza di ordini da essi immessi per l'esecuzione.
- Queste sono le norme violate da Barclays: 17(a)(2) the Securities Act, Securities Exchange Act Section 15(c)(3), Rules 15c3-5(c)(1)(i) e15c3-5(b) SEC’s Market Access Rule e Rules 301(b)(2) e (10).
- Queste sono le norme violate da Credit Suisse: 17(a)(2) of the Securities Act, Rules 301(b)(2), (5), (10) Regulation ATS, Rules 602(b) e 612 of Regulation NMS.
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