domenica 24 febbraio 2013

IGNORARE L'ESPOSIZIONE BILIONARIA

Leggendo il Report della  Financial Inquiry Commission sulle cause della grande crisi economica-finanziaria attuale, non può non evidenziarsi come la cosa più curiosa e sconcertante siano le ammissioni dei CEOs delle varie banche d'affari ed istituzioni finanziarie, di ignorare esposizioni non milionarie ma bilionarie in titoli derivati su mutui immobiliari. C'è da dire che questa folle corsa verso i derivati di ogni specie e verso la centralità dei mercati Otc, crocevia dei destini economici di interi stati, è il risultato di 30 anni di deregulation sponsorizzata dai vari presidenti della FED (specie da Alan Greenspan) e da 20 anni di lobbysmo sui membri del Congresso. La conseguenza, ad oggi,  è stata la deprivazione di strumenti normativi e risorse finanziarie per cercare ripristinare nel breve termine la stabilità del sistema finanziario. Conseguenza alla quale si è pervenuti anche grazie alla miopia delle Agenzie governative e al ritardo della Fed: basti pensare che solo nel 2008 prendevano coscienza dell'entità della crisi generata da derivati, dopo il breakdown di Fanni Mae e Freddi Mac, con un anno di ritardo dall'inizio della tempesta.
Quindi, da una parte mutui concessi a persone prive dei requisiti economici e reddituali (per la felicità dei brokers remunerati per ogni mutuo acceso), dall'altra cartolarizzazione dei mututi subprime, creazione dei derivati sui mutui così cartolarizzati e soprattutto CDS (Credit Default Swap) derivato questi'ultimo, che nasce con l'obiettivo di assicurare gli investitori contro l'insolvenza di altri titoli.

Ed ecco l'intreccio malato che ha  innescato il domino dei crolli finanziari:

  • Contro il rischio d'insolvenza connesso ai derivati su subprime, sono stati venduti (acquistati) migliaia di CDS;
  • Sul rendimento dei titoli dei mutui cartolarizzati si sono consentite scommesse tramite i CDO sintetici;
  • Rimasti insoluti i mutui,  le scommesse (CDO sintetici) e le assicurazioni (CDS)  sono esplosi a loro volta, moltiplicando le perdite sullo/sugli stessi titolo/i. 
Su questi titoli, inoltre, si è concentrata l'incapacità delle Agenzie di rating. Basti pensare che tra il 2000 ed il 2007 Moody's  ha concesso rating Aaa a circa 45000 titoli derivati su muti immobiliari e circa l'83% di questi titoli è andato in downgrading. Downgrading che non ha fatto altro che aggravare la spirale della crisi. 

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