lunedì 31 agosto 2015

LA DARK SIDE DEL TRADING. LO SCANDALO ITG, IL PROGETTO OMEGA E GLI HIGH FREQUENCY TRADERS CHE NON PERDONO MAI PT. 1












Trovate qui e qui i due posts introduttivi.

  1. ITG, storicamente, ha una reputazione, ha operato e pubblicizzato se stessa, come brokerage firm “angecy-only” indipendente; tale dicitura voleva significare che l'azienda non fosse impegnata nel trading proprietario.
  2. Il core business di ITG, è stato tradizionalmente focalizzato nella fornitura di servizi di brokeraggio, inclusivi dell' accesso a POSIT, nei confronti dei clienti buy-side e -più di recente- di quelli sell-side. Presso ITG i clienti, registrati o meno presso la SEC in qualità di investment advisers, quali asset managers, fondi pensione, hedge funds, sono considerati costituenti la buy-side, mentre quelli registrati come broker-dealers, sono considerati espressione della sell-side.
  3. Per la maggior parte, i clienti sell-side di ITG, sono serviti quali clienti di AlterNet, mentre quelli buy-side sono serviti come clienti di ITG Inc. Per motivi pratici, AlterNet ed ITG Inc. operano internamente alla medesima entità, condividendo gli stessi uffici, la stessa infrastruttura tecnologica, gli stessi dipendenti, lo stesso senior management e gli stessi dipartimenti attivi nell'ambito della compliance, la maggior parte dei quali interessati sia alle iniziative aziendali di ITG Inc. che di AlterNet.
  4. Al 31 Dicembre 2014, Group, controllante di ITG Inc e di AlterNet, riportava ricavi per circa 560 milioni di dollari e un reddito netto di circa 51 milioni.
  5. ITG realizzò POSIT, una delle prime dark pools consentente il matching anonimo e confidenziale degli ordini dei suoi utilizzatori. I clienti di POSIT, comprendono: asset managers, broker dealers ed investitori istituzionali, i quali possono piazzare trades per conto di vari tipi di investitori, come fondi pensione ed investitori retail muniti di brokerage accounts.
  6. Come detto in tanti altri posts (clicca qui) una dark pool è un tipo di alternative trading system, che non rende visibile né le informazioni concernenti gli ordini piazzati nella vasca per l'esecuzione, né l'identità degli suoi utilizzatori . Le dark pools, sono spesso utilizzate dai partecipanti al mercato intenzionati a minimizzare i movimenti avversi dei prezzi, potenzialmente derivante dal loro stesso trading.
  7. Nel corso del periodo rilevante a livello investigativo, ITG dichiarò pubblicamente che POSIT, in qualità di dark pool, manteneva la confidenzialità degli ordini ivi inseriti per l'esecuzione, nonché le identità dei suoi utilizzatori.
  8. Dall' Aprile 2010 al Luglio 2011, almeno 140 impiegati di ITG hanno avuto accesso alle informazioni confidenziali del trading condotto dai clienti di POSIT. La maggior parte di questi dipendenti lavoravano nei settori dell' IT, dello sviluppo software e del supporto tecnico. Gli individui ai quali ITG forniva l'accesso a POSIT, comprendevano gli stessi impiegati di ITG o delle società a questa affiliate, i quali risultavano operativi non solo su POSIT, ma anche sul relativo sistema di supporto o sui sistemi di gestione degli ordini della clientela di ITG. Tra l'altro, durante lo stesso lasso temporale, ITG consentì l'accesso a POSIT ad un certo numero di persone impiegate del settore vendite e nella trading business unit di ITG.
  9. ITG non fece alcuna disclosure in nessun documento legale, circa l'esistenza del Progetto Omega o le attività di proprietary trading del Progetto.
  10. Tra il 2009 e l'inizio del 2010, ITG cominciò ad esplorare iniziative volte ad incrementare la diversificazione ed i ricavi dell'azienda, pensando di lanciare l'operatività di un un trading desk proprietario da impiegare nel trading algoritmico ad alta frequenza. Su raccomandazione del senior management, il Consiglio di Amministrazione del gruppo approvò la creazione del trading desk proprietario, il quale avrebbe dovuto fornire un parere sull'opportunità di attivare il proprietary trading su larga scala ed in maniera pubblica. Questa iniziativa, gestita presso ITG dal Liquidity Executive, era conosciuta come Project Omega.
  11. Quando il Liquidity Executive iniziò a gestire il Project Omega, aveva -in particolar modo- la responsabilità per tutti i prodotti attinenti all'attività di brokeraggio elettronico, tra i quali l'intera suite degli algoritmi impiegati nel trading, gli smart order routers e la Dark Pool denominata POSIT. Prima di divenire Head of Liquidity Management nel 2009, per molti anni, il Liquidity Executive ha ricoperto l'incarico di Head of Product Mangement per il gruppo di trading elettronico di ITG. In questo ruolo, era responsabile della progettazione e costruzione dell' intera suite dedicata ai trading algorithms di ITG, nonché della gestione di un team di sviluppatori del software, i quali scrivevano -materialmente- il codice degli algoritmi.
  12. Il Liquidity Executive, assemblò un team per lavorare sul Progetto Omega. In aggiunta al Liquidity Executive, il core team consisteva di: due primari sviluppatori del software, uno dei quali, in precedenza, aveva lavorato come programmatore nel gruppo di trading algoritmico di ITG; di un giovane dipendente, che in precedenza aveva lavorato nell'area gestionale del trading algoritmico del gruppo ed assegnato alla supervisione dell' Omega Series 24 e di un altro impiegato, dapprima impiegato nell'area della gestione del gruppo applicato al trading algoritmico di ITG e poi impegnato nello sviluppo del Project Omega a partire dalla prima metà del 2010.
  13. Nessuno dei membri facenti parte dell' Omega Team risultava avere esperienza nel proprietary trading; viceversa, quasi tutti erano dipendenti ITG vantanti una significativa esperienza nella progettazione del trading algoritmico del gruppo e nella scrittura dei codici a questo riconducibile. Quindi, l'Omega Team, disponeva di una dettagliata conoscenza del funzionamento degli algoritmi di ITG .
  14. Sin dal lancio iniziale e per tutta la durata delle operazioni, l'esistenza del Progetto Omega e le connesse attività di mercato, furono tenute confidenziali e non dichiarate né ai clienti di ITG , né di POSIT, né alla SEC.
  15. Il proprietary trading rappresentava una significativa deviazione dal modello di core business “agency -only” di ITG, nonché dal suo profilo pubblico, tanto da far sorgere delle preoccupazioni circa il rischio di danno reputazionale da ciò potenzialmente derivante per l'azienda. ITG, infatti, aveva pianificato la disclosure dell'esistenza del Progetto Omega ai sui clienti qualora avesse deciso di incrementare la scala delle attività connesse al trading proprietario; tuttavia, prima di raggiungere quel punto, ITG decise di mantenere confidenziale l'esistenza del Progetto e delle connesse attività di trading proprietario.
  16. Anche all'interno di ITG, l'esistenza del Progetto Omega poteva costituire oggetto di discussione soltanto tra coloro i quali avessero avuto il bisogno di sapere, tant'è che neanche i dipendenti deputati alla cura della clientela furono resi edotti dell'esistenza di Omega.
  17. Da Gennaio a Marzo 2010, presso la direzione del Liquidity Executive, l'Omega Team pianificò e progetto trading strategies, realizzò gli algoritmi ed intraprese l'attività di backtesting (su trading simulato).
  18. Nell'Aprile 2010, il Progetto Omega attivò il live trading quale parte di un “alpha test phase”, realizzato dal 5 al 19 Aprile 2010. Successivamente all' “alpha test phase”, l' Omega team analizzò la sua attività di trading, la sua profittabilità e lavorò per raffinare le sue strategie.
  19. Nel Giugno 2010, Project Omega riattivò il live trading, avendo completato l' “alpha test phase”.
  20. All'inizio dell' “alpha test phase” e della riattivazione del live trading del Giugno 2010, il dipartimento compliance di ITG emanò policies scritte per il Liquidty Executive, dirette a stabilire -da quel momento in poi- i parametri operativi del Progetto Omega. Tra le altre cose, tali direttive riguardavano i limiti di rischio finanziario e le barriere informative ed in particolar modo il divieto -per Project Omega- di accedere agli ordini dei propri clienti, alle informazioni di esecuzione ed alle informazioni degli ordini transitanti da POSIT.
  21. Il Progetto Omega era soggetto alla limitazione in base alla quale, l'ammontare totale delle posizioni aperte, in qualsiasi momento, non avrebbe potuto eccedere i 500 mila dollari. Inoltre, fu disegnato per negoziare esclusivamente contro gli ordini dei clienti della sell-side in POSIT e non anche contro quelli della buy-side. Sulla base di queste limitazione nonché sulla base del fatto che intraprese il Progetto Omega al fine di determinare se avesse potuto o meno condurre con profitto attività di proprietary trading e/o market making su larga scala, ITG considerò il Progetto quale mero esperimento.
  22. Un memorandum datato 1 Aprile 2010, diretto dal dipartimento compliance al Liquidity Executive, affermava, tra le altre cose, che: «Omega non avrà accesso alle informazioni inerenti l'order flow di POSIT». Similarmente, un memorandum datato 7 Giugno 2010, diretto dal medesimo dipartimento al Liquidity Executive, affermava, tra le altre cose, che ITG «deve assicurare che OMEGA non avrà accesso alle informazioni riguardanti ITG (POSIT compresa) e/o l'order flow della buy/sell-side di AlterNet». Il memorandum del 7 Giugno 2010, prevedeva altresì che Omega «non può coordinare le strategie di trading né condividere le informazioni di esecuzione, né quelle attinenti l'order flow».
  23. Quando il Liquidity Executive iniziò a gestire il Progetto Omega, non risultava essere fisicamente separato dalle informazioni confidenziali inerenti il trading, né rinunciò ad alcune delle responsabilità manageriali relative POSIT, gli algoritmi di ITG , gli smart order routers, continuando ad avere accesso alle informazioni confidenziali degli utilizzatori di POSIT, nel ruolo di Head of Liquidity Management.
  24. Successivamente al lancio dell'operatività di Omega, ai due primari sviluppatori software che stavano lavorando sul Progetto, fu assegnato uno spazio di lavoro in un ufficio di Omega, il quale era collocato sullo stesso piano di quello precedentemente da essi occupato (a sua volta posto su di un piano differente da quello in cui era presente il trading floor di ITG ). Alle Series 24, fu altresì assegnato uno spazio nell'Omega Office, pur mantenendo lo scompartimento originario del gruppo di trading algoritmico servente i clienti, lavorando ad intermittenza in entrambi gli spazi.
  25. Anche se il Progetto Omega aveva uno spazio dedicato, alcuni membri del team continuavano ad aver accesso ai files sui quali avevano precedentemente lavorato nei ruoli rispettivamente occupati presso ITG , prima della nascita di OMEGA.
  26. Per esempio, al Liquidity Executive non fu assegnato uno spazio lavorativo nell'ufficio Omega, quanto piuttosto continuava ad utilizzare il suo ufficio precedente, vagando avanti ed indietro. In aggiunta, il dipendente impegnato presso le Series 24 continuava a trascorrere il 75%/80% del proprio tempo, lavorando nel suo ruolo precedente, nel gruppo del trading algoritmico servente la clientela, progettando e migliorando gli algoritmi di ITG e riscontrando le richieste ed i quesiti -aventi ad oggetto gli algoritmi- inviati ad ITG dai clienti. A volte, il dipendente delle Series 24 accedeva remotamente ai files elettronici relativi al Progetto Omega dal proprio scompartimento nell' area dedicata al trading algoritmico servente i clienti. Similarmente, mentre il Progetto Omega era operativo, vi erano volte in cui qualcuno degli sviluppatori del software di Omega fosse dirottato a lavorare sui progetti del gruppo di trading algoritmico, rivolto ai clienti di ITG .  

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