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In osservanza del contratto di servizio stipulato in data 01.05.2010, FXCM inviò all' HFT Co. alcune fatture mensili che questa avrebbe dovuto onorare proprio nei confronti della FXCM Holdings. Sino ad Agosto 2011, l' HFT Co. pagò 21 dollari per ogni milione di dollari di volume negoziato sulla retail forex platform della FXCM;da Settembre 2011 a Luglio 2014, pagò invece 16 dollari per ogni milione di dollari di volume negoziato sulla medesima piattaforma. Dal 2010 al 2014, nessun altro market makers al di fuori della HFT Co. pagò FXCMper l' order flow.
Nonostante la documentazione ufficiale riportasse quale causale dei i pagamenti mensili, eseguiti da HFT Co., l'erogazione della commissione fissa pari a 21 dollari per «volume aggregato delle transazioni eseguite», in realtà, i pagamenti risultavano essere espressione dell' accordo intercorrente tra l' HFT Co. e la FXCMavente ad oggetto la condivisione dei profitti derivanti dal trading condotto dalla prima contro i clienti retail della seconda. FXCMconsiderava propri i profitti e le perdite derivanti dall' attività di trading condotta dall' HFT Co., al netto del 30% (dei profitti) che questa avrebbe potuto trattenere per sé. Nel momento in cui gli spreads iniziarono a restringersi in conseguenza di più ampi cambiamenti microstrutturali riguardanti il mercato FOREX nel suo insieme, i profitti registrati dall' HFT Co. subirono una notevole contrazione, scivolando ben al di sotto di 30 dollari per milione di dollari negoziato, costringendo FXCM e l' HFT Co a modificare il contratto al fine di ridurre i pagamenti dovuti dalla seconda alla prima per milione di dollari negoziato.
HFT Co. comunicava i suoi Profts&Lossessu base settimanale alla FXCM; questa, a sua volta, inviava le fatture alla prima chiedendo il pagamento dei «Rebates for Fx Trades» che altro non riflettevano se non i profitti e le perdite fatte dall' HFTper conto della FXCM negoziando contro i suoi clienti . In cambio dei pagamenti ricevuti dall' HFT Co, FXCM garantì alla predetta che sarebbe stata favorita rispetto agli altri market makers nell' ambito del routing degli ordini inoltrati dai clienti retail.Infatti, FXCM consentì alla HFTCo., di battere sistematicamente -nel periodo di tempo considerato- gli altri market makers: in che modo? Innanzitutto, fornendogli una view in real time dei prezzi quotati (cioè offerti in acquisto ed in vendita) dagli altri market makers; secondariamente, aggiungendo ai prezzi offerti dall' HFT Co. markups più ridotti rispetto a quelli applicati sui prezzi degli altri market makers.
Il giorno in cui l' HFT si dimise da FXCM, il programma di trading algoritmico da lui creato fu utilizzato in una «full-scale trading session» per la prima volta. Con riguardo a quel trading day, FXCM anticipò all HFTCo., che avrebbe catturato circa il 25-30% del volumecomplessivamente tradato sulla No Dealing Desk Platform offerta ai clienti dal broker. Inoltre, al fine di avvantaggiare ulteriormente l' HFT Co., rispetto agli altri market makers, all' HFT Co. fu consentito -dalla FXCM-di far uso di un “hold timer”, ovvero, di uno strumento che permetteva all' HFT Co.di eseguire un trade all' inizio o alla fine di un hold timer period, a seconda che ritenesse maggiormente conveniente il prezzo fatto segnare dallo strumento tradato in corrispondenza dell' uno o dell'altro . Nel 2011 e nel 2012, l' HFT Co. continuò a far uso dell' hold timer al fine di decidere se accettare o rifiutare l'esecuzione del trade avente quale prezzo quello segnato in corrispondenza della fine delhold timer period (una sorta di variante del #Lastlook della Barclays, analizzato qui). L' HFT Co. fece altresì uso della pratica nota col nome di “previous quote”,in virtù della quale proponeva un prezzo di esecuzione alla FXCM la quale, a sua volta, rispondeva con una richiesta di esecuzione basata sui limiti di prezzo ricompresi nel limit order del cliente e non sulla quotazione precedentemente offerta da FXCMe visualizzata sul proprio schermo dal cliente. Tra il 2010 ed il 2014, HFT Co. versò, complessivamente, 77 milioni di dollari derivanti dall' attività di trading condotta avendo quali controparti, ignare di tutto, i clienti della FXCM.
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