mercoledì 13 agosto 2014

BREVE INTRODUZIONE AL PATTO TRA BANCHE ED HEDGE FUNDS VOLTO AD ELUDERE IL FISCO E AD AGGIRARE I LIMITI POSTI ALL' USO DELLA LEVA FINANZIARIA, TRAMITE BASKET OPTIONS

In questo post vorrei trattare brevemente un tema al quale dedicherò -più avanti nel tempo- un maggior approfondimento, vale a dire l'esistenza di una complessa struttura finanziaria in funzione sino allo scorso anno (ed a quanto pare non più in funzione dopo le azioni di contrasto delle varie agenzie fiscali interessate) creata da alcune banche e da un gruppo di hedge funds, volta a garantire operazioni particolarmente redditizie, parallele a pretese di carichi tributari ingiustificatamente minori ed all'aggiramento dei limiti imposti all'impiego -nell'attività di trading- di denaro preso in prestito. L'interesse ad implementare un "game" del genere può dirsi composito, in quanto:
  • grazie ad esso, le banche hanno incassato centinaia di milioni di dollari in commissioni;
  • grazie ad esso, gli hedge funds hanno conseguito profitti nell'ordine di qualche miliardo di dollari, trasferendo sui contribuenti medi il risparmio d'imposta conseguito e minacciando inoltre lo stato di salute del già convalescente sistema finanziario, tramite condotte potenzialmente in grado di innescare nuovi shock dovuti alla presenza di istituzioni finanziarie over leveraged. 
Il gioco di prestigio si è retto su di un insieme di finzioni giuridiche e contabili ruotanti intorno ad una serie di prodotti finanziari chiamati "basket options" (opzioni paniere), venduti da alcune banche a 13/14 grandi hedge funds e da questi impiegati per eseguire trades dal valore complessivo di circa 100 miliardi di dollari. 
Le caratteristiche - base possono sintetizzarsi come segue:
  1. La banca, dopo aver creato il paniere contenente assets dei settori più diversi, vendeva al proprio cliente (hedge fund) un prodotto finanziario strutturato, etichettato come "opzione", il cui payoff corrispondeva ai profitti generati dai titoli del "basket" detenuti in un conto bancario dedicato; più precisamente era pari alla differenza tra il prezzo del paniere degli assets e lo strike price dell'opzione.
  2. Il conto bancario era aperto, vale a dire formato da un insieme di titoli che mutavano nel corso del tempo. 
  3. Il conto ed i titoli che esso conteneva, da un punto di vista tecnico, erano tenuti in nome della banca nel proprio trading account. 
  4. L'hedge fund investiva il 10% delle risorse finanziarie necessarie per acquistare i titoli del basket considerato, mentre il restante 90% era fornito in presto dalla banca medesima. 


Quindi, da un lato il sistema era stato sviluppato in modo tale da creare l'apparenza che la proprietà dei titoli presenti nel paniere fosse riconducibile alla banca; dall'altro, però, tutte le decisioni di acquisto/vendita di quei titoli erano adottate -esclusivamente- dall' hedge fund cliente il quale, per mantenere in vita l'illusione giuridica - contabile non usava le proprie piattaforme di trading, bensì quelle della banca (con un operatività media giornaliera anche superiore alle 100.000 operazioni). Ovviamente, tutti i profitti erano incassati dall 'hedge di turno quale beneficial owner, mentre restava l'apparente riconducibilità degli assets alla banca. 
    A questo punto, gli hedge funds riscontrarono un problema per il quale ingegnarono una soluzione anch'essa figlia di un certo illusionismo societario.
    Indichiamo il problema: il fatto che gli hedge funds fossero i soli soggetti deputati ad adottare le scelte di acquisto e di vendita dei titoli contenuti nel conto della banca, impediva - dal punto di vista giuridico- di qualificare la cessione del "basket" come cessione di un'opzione ( o di un insieme di opzioni)
    Veniamo alla soluzione: per superare l'ostacolo, gli hedge funds crearono delle nuove entità da essi totalmente controllate affermando che il controllo societario su di esse esercitato fosse del tutto indipendente rispetto alle proprie scelte di investimento e disinvestimento, destinandole dunque a svolgere una sola funzione, vale a dire quella di agire quali titolari dell'opzione medesima. In realtà, si trattava di una finzione creata con l'intento di far apparire separati e non connessi l'option holder ed il trader laddove, in realtà, l'hedge found ricopriva entrambi i ruoli. 

    L'opzione fittizia veniva strutturata in modo tale da poter essere esercitata soltanto dopo almeno un anno dalla sua creazione; per quale motivo? Perché in tal modo gli hedge funds avrebbero potuto dichiarare i profitti derivanti dall'attività di trading sui titoli del basket oggetto di esercizio dell' opzione, quali long - term capital gains, dunque soggetti ad un'aliquota inferiore. Infatti, tutti i sistemi fiscali effettuano un prelievo particolarmente contenuto sui long- term capital gains, con lo scopo di fornire un incentivo nei confronti di chi rischia il proprio capitale in investimenti a medio/lungo termine, generalmente considerati in grado di supportare la crescita economica ed occupazionale. Tuttavia, l'elevatissimo volume operazionale portato avanti dagli hedge funds sui titoli del basket, non permetteva di soddisfare il requisito richiesto per accedere al livello di imposizione inferiore, poiché quando i titoli sono detenuti per una settimana, un giorno o anche un secondo o sua frazione, non è assolutamente realistico considerare i profitti ad essi correlati come derivanti da investimenti a lungo termine. 
    Banche ed hedge funds utilizzarono la struttura giuridica dell'opzione per comprimere milioni di singole operazioni in una sola, cioè l'esercizio dell'opzione che permetteva di trasformare cumulativamente migliaia di profitti frutto di operazioni unitarie di breve o brevissimo termine, in un'unica plusvalenza di lungo termine, accedente ai benefici fiscali in grado di garantire risparmi d'imposta nell'ordine di qualche miliardo di dollari per hedge fund.
    Le opzioni sono derivati asimmetrici il cui quadro matematico di riferimento fu definito d F.Black e M. Scholes, costituiti da un contratto che attribuisce il diritto, ma non l'obbligo per l'acquirente di acquistare (in caso di opzione call) o di vendere (in caso di opzione put) una determinata attività finanziaria ad un prezzo stabilito (Strike Price) ad una data (opzioni europee) od entro un certo periodo di tempo (opzioni americane) predeterminati (esistono anche quelle bermudiane che possono essere esercitate a date prestabilite tra la nascita dell'opzione e la sua scadenza). Il diritto di poter acquistare o vendere è trasferito dal venditore (detto writer) all'acquirente (detto holder) il quale paga un prezzo (detto Premio). Le opzioni possono essere listed o scambiate sugli OTC; il bene sottostante può essere un attività finanziaria, merce (come il petrolio, l'oro, l'argento, il palladio, il rame) od anche un evento osservabile in natura. In caso di esercizio dell' opzione, il contratto può essere eseguito o con la consegna fisica del bene sottostante (cosiddetta phisycal delivery) o con il pagamento in denaro del differenziale tra il prezzo del sottostante ed il prezzo d'esercizio (Cash settlement).
    L'ingegnerizzazione della riduzione del carico fiscale, non è l'unico fine perseguito con l'impiego del derivato in esame. Gli hedge funds e le banche lo hanno infatti impiegato anche al fine di circonvenire le disposizioni normative approntante dai vari paesi con l'intento di limitare i rischi sistemici del settore bancario, potenzialmente indotti da un eccesso di leva finanziaria, vale a dire di prestiti per il finanziamento del trading su titoli. Questo è potuto accadere poiché i conti dedicati alle basket options venivano aperti a nome della banca in qualità di conti destinati al trading proprietario della medesima, in modo tale che potesse risultare che il denaro ivi depositato fosse riconducibile alla banca piuttosto che rappresentare quote di prestiti erogati nei confronti del cliente (hedge fund). Ecco qui un'altra finzione: le banche e gli hedge funds creavano l'apparenza che i fondi presenti nei vari accounts fossero delle prime e non dei secondi, nonostante questi pagassero delle commissioni e presentassero delle garanzie accessorie.
    In definitiva, il tutto, altro non era che un insieme di finzioni interconnesse:

    • la finzione chiave era proprio l'idea che il derivato fosse un'opzione, quando in realtà il sistema garantiva il trasferimento dei profitti ottenuti vendendo ed acquistando gli assets presenti nei conti gestiti dagli hedge funds;
    • era una finzione considerare la banca (le banche) titolari dell'opzione, quando in realtà erano gli hedge funds ad eseguire le centinaia di migliaia di operazioni giornaliere, sostenendo i trading costs ed incassando i profitti;
    • era una finzione considerare il denaro presento nei conti dedicati, denaro della banca destinato al trading proprietario, piuttosto che ammontare di prestiti erogati da questa agli hedge fund per la loro attività di negoziazione;
    • era una finzione considerare i profitti derivanti da titoli detenuti per qualche giorno o per qualche secondo, come derivanti da investimenti a lungo termine, soggetti ad un'aliquota minore;
    • era un finzione non ritenere che gli hedge funds non agissero, contemporaneamente, quali option- holders e trade decision makers 
    Finzioni rese possibili anche dal fatto che le grandi "partnerships" - come gli hedge funds- in stati economicamente molto sviluppati, come gli USA, "sfuggono" al controllo delle agenzie fiscali (l'IRS nell'ipotesi considerata) nel 99% dei casi.
    Approfondiremo questo aspetto in un altro post.
    Grazie.
    Foto tratta da: it.123rf.com

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