lunedì 6 aprile 2015

TRADING AD ALTA FREQUENZA NEL FOREX

Cari amici, in questo post sarò volutamente breve perché non ho intenzione di convincervi della bontà di quello che dico. Ognuno sa il fatto suo ed ognuno pensa quello che vuole.

Tempo fa scrissi in un gruppo di FB: «occhio che nell'ambiente si vocifera che gli HFTs, a causa della riduzione della liquidità sui mercati degli i assets tradizionali (principalmente azioni e mercato futures), stiano puntando gli algoritmi verso gli ultimi 2 mercati al contempo liquidi e volatili, vale a dire FX e Bitcoin». Fui coglioneggiato con la solita storia della non manipolabilità del FX perché troppo liquido, troppo grosso e storie del genere, ragion per cui dicendo io cose abbastanza circostanziate mentre altri -senza dati alla mano- raccontavano storie un po' naif  (con conseguente  mio profondo scasso) cancellai il post e più tardi scrissi questo  (clicca qui)  



Vi dico solo un dato ufficiale, mandatomi da un amico via mail poco fa (e che indico sotto in link): Virtu Financial, la HFT Firm che ha chiuso 1.485 giorni di trading con una sola perdita e con profitti minimi daily compresi tra gli 800 mila ed il milione di dollari, ha -nel 2014- registrato il maggior tasso di incremento dei ricavi proprio nel settore del Forex. Secondo indiscrezioni, il bersaglio degli algos sarebbero le Banche Centrali (operatori whale).  In alcuni posts recenti (clicca quiqui, qui) abbiamo visto quanto gli HFTs siano divenuti pressoché perfetti nello scovare gli operatori istituzionali (alias whale) per mezzo delle strategie denominate pinging e liquidity detection, propedeutiche all' attuazione di quella successiva nota col nome di front-running attuabile nell'ottica degli arbitraggi da latenza(clicca qui).Quindi nel Forex, abbiamo da un lato le Banche Centrali, dall'altro gli HFTs: i retail stanno nel mezzo. 

Aggiungo dati ufficiali bilancio depositati presso la SEC: clicca 
qui 

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