mercoledì 18 gennaio 2017

L' HARD LANDING DELLO SHADOW BANKING CINESE E' QUESTIONE DI “QUANDO” NON DI “SE” PT. 7

Per la sesta parte, cliccaqui.
Continuiamo con qualche considerazione sulla situazione cinese.
Come accennato nei posts precedenti, il sistema finanziario e più propriamente creditizio locale sta vivendo una forte competizione tra il modello aziendale tradizionale, cosiddetto “bricks and mortar” e quello derivante dall'affermazione globale delle aziende del FinTech,cosiddetto modello “click”.Detta situazione, pur contribuendo a far giungere il credito a soggetti viceversa underbanked o unbanked, deve comunque convivere con una più complessa e consistente opacità sistemica. In tal senso, sarebbe necessario che la Cina completasse l' implementazione -annunciata nel 2014- del Legal Entity Identifier (LEI) indispensabile per capire, in questo gran casino di rapporti incrociati, chi debba cosa a chi. Credo non sia un problema di poco conto visti i rischi posti dalle pratiche dell' evergreening, dell' inter-enterprise credite delle frodi (clicca qui). Si tratta di una situazione simile a quella rilevata dal FSBsubito dopo il crollo della Lehman: i regolatori ed il mercato non sapevano con precisione chi avesse effettuato transazioni con chi (specialmente in relazione all'operatività degli SPVs) e chi, quindi, dovesse pagare chi. In Cina, allo stato attuale, mancano standards legali ed informativi(quest'ultimi concernenti la rappresentazione dei dati contabili delle varie entità legali) uniformi in base ai quali poter definire con certezza posizioni finanziarie attive e passive e dunque l'entità delle esposizioni delle shadow entities.


Proviamo a tornare indietro di qualche post e pensiamo alla natura polimorfa dello Shadow Banking locale,all'interno del quale troviamo di tutto e di più (utilizzo la terminologia inglese in modo tale che, se interessati, possiate trovare in rete ulteriori informazioni):
  • Encompasses Trusts.
  • WMPs emessi dalle banche.
  • Entrusted Loans.
  • Undiscounted Banker's Acceptance.
  • Trust Products/Loans.
  • Securities Firm's Asset Management Products (AMPs);
  • Microcredit Companies.
  • Pawnshops.
  • P2P Lending.
  • Garanzie Finanziarie varie.
  • Leasing Finanziario.
  • Private/Informal Lending.
Soffermiamoci, brevemente, sui WMPsemessi dalle banche. Teoricamente, questi prodotti potrebbero essere considerati, per come percepiti e quindi intesi dagli investitori, dei “quasi depositi”. Tuttavia, vengono ricompresi nell' ambito dello shadow banking in ragione del fatto che gli assets sottostanti sono originati dai processi di cartolarizzazionecondotti dalle shadow entities in base ai meccanismi descritti nei post precedenti. Consideriamo anche il sistema finanziario cinese è ancora abbondantemente in mano allo statoe che la maggiore esposizione creditizia si osserva proprio nei settori delle SOEs e delle (LGFPs).Quindi, capiamo bene come il fenomeno dello shadow bankingcinese sia fondamentalmente un problema diazzardo morale:in quale misura coloro i quali investano inWMPs (e negli altri prodotti descritti negli altri post)saranno in grado di evitare il rischio di fallimento delle entità cui gli assets sottostanti risultano connessi, pretendendo ed ottenendo l'attivazione della garanzia implicita su di essi fornita dal sistema bancario tradizionale (pubblico) ? Se, in ultima istanza, le perdite dovessero essere sostenute dallo stato, fornitore della garanzia implicita sui prodotti finanziari trattati nell'ambito della finanza ombra, si porrebbe un problema di sostenibilità fiscalenecessitando le banche di cospicue ricapitalizzazioni;se, in ultima istanza, le perdite dovessero essere sostenute dagli investitori, scoppierebbe il panicocon gravi conseguenze per l'economia reale nonostante il sistema bancario, nel suo insieme, presenti un livello di sofisticazione piuttosto modesto e lo shadow banking abbia una connotazione geografica piuttosto disomogenea (nel senso che in alcune province il fenomeno è più pronunciato che in altre).

Pezzo scritto ascoltando

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