mercoledì 4 ottobre 2017

IL POLLAME DELLE ICOs PT.2

Per la prima parte, clicca  qui.
Al fine di valutare la rischiosità del tuo investimento nonché il tasso di sconto del cash flow futuro dell' azienda dovresti conoscere i prezzi di mercato dei titoli di capitale e debito della stessa. In altri termini, dovresti costruirti il ß (Beta) del titolo ed ipotizzare il costo del debito in relazione ai prezzi dei bonds. Sicuramente, caro investitore, conosci questa formuletta:


Rè il tasso di rendimento del titolo;
RMè il tasso di rendimento del portafoglio di mercato;
α e β sono due costanti;
εè una variabile causale rappresentate l'errore di regressione.
L'equazione di cui sopra mostra come la rischiosità del titolo sia determinata da due fattori:
  • βRM, rappresentate il rischio sistematico, proporzionale al tasso di rendimento del portafoglio di mercato;
  • ε, rappresentante il rischio non sistematico, non proporzionale al tasso di rendimento del portafoglio di mercato.
La teoria ci insegna che, se le ε dei vari titoli fossero indipendenti le une delle altre, il rischio non sistematico di un portafoglio ben diversificato si annullerebbe quasi del tutto, ragion per cui gli investitori non dovrebbero chiedere un premio per questo tipo di rischio; viceversa, la componente di rischio sistematicoβRM, anche in presenza di un portafoglio ben diversificato non scomparirebbe del tutto, ragion per cui gli investitori -il cui insieme degli investimenti si presume essere ben diversificato- dovrebbero chiedere un premio per l'assunzione di tale rischio. Niente di nuovo o di speciale: è la base del Capital Asset Pricing Model che si studia al primo anno di università. Qui nascono i primi problemi: la start-up che ti appresti a finanziare non ha titoli quotati sui mercati finanziari il che vuol dire che non potrai calcolare il Beta né inferire il costo del capitale dal tasso d'interesse di mercato sul debito. In aggiunta, il capitale dell'azienda è totalmente detenuto dai fondatori (i quali molto probabilmente avranno investito tutti i loro averi nel progetto risultando non diversificati) e da qualche venture funds (in parte diversificati): questo significa che i predetti non saranno molto d'accordo nel ritenere meritevole di remunerazione il solo rischio non diversificabile, βRM, ma chiedereanno anche la remunerazione di alcuni dei rischi specifici dell'azienda.
Inoltre, caro investitore, sicuramente saprai che la determinazione del cosiddetto valore terminale (terminal value) risulta fondamentale nella processo di valutazione della start-up che ti appresti a finanziare. Per determinare il valore terminale dovrai pertanto provare a rispondere ai seguenti tre quesiti:
  1. Riuscirà l'azienda ad avere una crescita stabile? La risposta a tale quesito presuppone che tu sia in grado di stimarne, preliminarmente, le probabilità di sopravvivenza nei primi due-tre anni (e in media non sarai in grado di farlo). 
  2. Quando l' azienda raggiungerà una crescita stabile? La risposta a tale quesito presuppone che tu sia in grado di stimare, preliminarmente, l'impatto della concorrenza sul processo di crescita (e in media non sarai in grado di farlo). 
  3. Quali sembianze assumerà l'azienda una volta raggiunto un livello di crescita stabile? La risposta a tale quesito presuppone che tu sia in grado (e in media non sarai in grado di farlo) di effettuare stime realistiche sul rischio legato all'investimento e sulla sua capacità di generare excess returns nel periodo di crescita stabile il che presuppone, a sua volta, che tu disponga di uno storico dei dati, che non hai perché si tratta di una strat-up, sugli excess returns generati dall' entità finanziata. 

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