venerdì 26 aprile 2013

TARP PROGRAM

Il Trouble Asset Relief Program, è un programma di aiuti finanziari made in USA predisposto con l'approvazione -nel 2008- della legge Emergency Economic Stabilization Act.
Il programma, gestito dall'Office of Financial Stability, ha come obiettivo quello di acquistare beni e/o quote di patrimonio netto di istituzioni finanziarie in difficoltà o addirittura a rischio default, al fine di ripristinare i valori di bilancio necessari a riprendere una corretta attività creditizia. Negli USA quindi, gli "aiuti di Stato" non si articolano come in Italia, socializzando le perdite tramite la creazione di una "bad company" e privatizzando i profitti in concessione agli amici di turno. Il peso complessivo dell'operazione, originariamente stimato in 356 miliardi di dollari, si è oggi attestato a circa 89 miliardi, anche grazie all'intervento in forma di "buy back" di molte aziende sane che hanno acquistato le quote comprate dal Tesoro, alleggerendone l'originario carico finanziario. 
Come funziona il TARP? Il Dipartimento del Tesoro Usa, di concerto con la FED e con le commissioni del Congresso, può acquistare o assicurare troubled asset per circa 700 miliardi di dollari. 
Gli assets sono ceduti sul mercato secondario al netto delle componenti speculative critiche, per recuperare liquidità da assetti finanziari verosimilmente destinati a subire gli effetti più radicali di un default dell'istituzione finanziaria di riferimento. 
A fronte dell'acquisto dei beni o delle quote, le società emettono warrant azionari, al fine di indicare con certezza, uno strike price degli assets venduti, a chi li acquista. I warrant del Tesoro, sono senza diritto di voto. 
L'estensione dell'intervento del Tesoro, è stata resa possibile dal roll dei profitti generati dagli assets acquistati: il Tesoro acquista assets e ne investe i profitti in ulteriori acquisti atti a rafforzare gli intermediari in crisi, mantenendo stabile o riducendo il costo originario dell'intera operazione di salvataggio. Anche perché i profitti, a differenza di quello che accade in Italia, sono pubblici e non divengono privati. 
Accanto al TARP, sono stati approvati -nel 2009- altri due programmi di risanamento: il legacy loans program ed il TALF (Term Asset Leding Facilities), rispettivamente nati per ripulire i bilanci degli intermediari da titoli tossici e il legacy securities program nato per acquistrare titoli del genere RMBS, CMBS, ABS generati nell'ambito della catena delle cartolarizzazione dei vari tifi di mutui e aventi rating AAA.
Per quanto riguarda i criteri di partecipazione, è necessario essere un intermediario operante negli USA (anche filiale di banca estera) e ivi svolgente operazioni significative; questo vuol dire che più l'operatore è di grandi dimensioni, maggiore è la probabilità che la richiesta di adesione ad uno dei piani di salvataggio venga accolta. Situazione questa che finisce per convalidare il principio del "too big to fail", con tutte le conseguenze -discusse negli altri post -in termini di moral harzard.
Il rating assegnato prima dell'ammissione definitiva è il cosiddetto Rating Camels, giudizio di supervisione attribuito dalle Autorita di Vigilanza. per valutare circa 800 banche. L'acronimo Camels sta per:
  • Capital Adequacy
  • Asset Quality
  • Management
  • Earnings
  • Liquidity
  • Sesitivity to market risk
Per valutare gli asset di derivati scambiati sui mercati O.t.c, si procede con il metodo dell'asta inversa (reverse auction): il Tesoro chiede agli intermediari di offrire un prezzo che deve essere tanto basso da poter spuntare nella successiva  (eventuale)vendita (ad opera del Tesoro) il maggior prezzo di mercato possibile.
La parte più interessante del programma, riguarda l'orientamento al "costo zero" per il contribuente.

  1. Il contribuente è garantito dai warrants emessi verso il Tesoro a fronte dei sussidi. Il Tesoro incassa dividenti in proporzione ai warrants, ottenendo la remunerazione per il sussidio;
  2. I bonus per i Top Manager sono limitati da regole etiche, sottoscritte nel momento della richiesta d'aiuto;
  3. In caso di mancato recupero dei sussidi entro i canonici 5 anni, il Governo sottopone al Congresso il recoupment, vale a dire un piano di recupero a carico dell'intermediario ammesso al programma Tarp;
  4. Chiunque (tranne i beneficiari del Tarp) può convenire in giudizio il Tesoro, qualora ritenesse illegittima una qualsiasi azione di ausilio alle banche, nel quadro del programma di aiuti.
Il giudizio del Tarp non può definitivamente dirsi positivo, perché ad oggi mancano dati sui costi degli aiuti indiretti ai vari istituti di credito, ancora oggi circa 829 rischiano di fallire. 


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