lunedì 11 maggio 2015

MEGLIO IL TRADING MANUALE, CON DMA/CROSSING O ALGORITMICO? PT.1

Abbiamo parlato dei Core Execution Methods-di cui al titolo- in questi posts (cliccaqui e qui ).
I CEMs (Core Execution Methods) sono sempre più usati all'interno di un rapporto connotato da una stretta complementarità, pur mantenendo -singolarmente- caratteristiche di unicità.
  • TRADING MANUALE. Il trading manuale permette di operare utilizzando un qualsiasi tipo di ordine. Questo cosa ci fa capire? Ci fa capire che un trader, operando dal proprio pc, ha la possibilità di istruire il proprio broker, circa le modalità e le condizioni inerenti l'esecuzione di un trade, dipendenti anche dalle informazioni di mercato acquisite in tempo reale dal primo e potenzialmente idonee ad determinare una modifica della strategia originariamente adottata.
  • DMA. Il DMA, costituisce una modalità assolutamente compatibile con gli ordini più semplici, consentendo agli operatori di esercitare un controllo completo sul come e sul quando inserirli. Tuttavia, con l'utilizzo esclusivo di questo tipo di CEM, già la gestione di una strategia poggiante sul comune benchmark del daily VWAP (clicca qui, e  qui), risulterebbe non attuabile, perché bisogna ricordare che, tramite Direct Market Access, l'operatore si interfaccia non con un broker ma direttamente con il mercato sul quale negozia quel dato strumento finanziario ed il mercato non offre -in genere- al singolo utente, datasets tarati sulle sue esigenze di strategia operativa. Ovviamente, il trader in DMA, può replicare da sé, sulla base dei propri dati, quello che potrebbe essere fatto nell'ambito del trading manuale avente come controparte il broker, a condizione che sia dotato di una grande esperienza e disponga del tempo necessario per analizzare e decidere come sia meglio inserire ogni singolo ordine (magari frutto del frazionamento di uno di dimensioni maggiori).
  • CROSSING. Anche il Crossing consente al trader di gestire semplici ordini, come quelli limit. E' compito dell'operatore, monitorare lo status del trade e se del caso, cancellarlo e/o re instradarlo qualora il matching non dovesse essere disponibile su uno o più degli ATS. Come detto negli altri post (e nello specifico qui), poiché le crossing networks hanno a che fare -nella stragrande maggioranza dei casi- con ordini dalla size considerevole, i traders possono optare per una strategia duale in base alla quale, la parte preponderante dell'ordine viene inserita su uno o più ATS in attesa di esecuzione, mentre un porzione minore è tradata sul mercato regolamentato.

  • TRADING ALGORITMICO. Il trading algoritmico consente di far fronte a strategie di trading più complesse (dalle meno sofisticate come il VWAP a quelle più intricate che vedremo in futuro). Una volta ricevuto l'ordine, l' algoritmo tarato sul VWAP deciderà come gestirlo: alcuni di essi adottano un approccio statico, a fronte del quale l'ordine originario -dalle dimensioni elevate- sarà suddiviso in tanti più piccoli alla luce delle informazioni ricavate dalle serie storiche disponibili; altri, preferiscono approcci maggiormente dinamici, risultanti dalla combinazione tra dati storici ed in tempo reale. A seconda di come siano stati programmati, gli algos invieranno ordini frazionali -rispetto a quello originario- selezionando il tipo, il prezzo e la size più appropriati, per poi monitorarne costantemente i progressi. Essenzialmente, non c'è alcuna differenza tra ciò che viene fatto qualora i traders lavorino gli ordini manualmente con un broker come controparte o tramite DMA direttamente sul mercato, con l'eccezione rappresentata dal fatto che il trading algoritmico (offerto unitamente al DMA nell'ambito del DAT -DIRECT ACCESS TRADING ) garantisce processi completamente automatizzati. I parametri algoritmici, come ad esempio il tempo di ingresso dell'ordine e della relativa massima permanenza sul book, non sono molto diversi da quelli che potrebbero essere forniti via voce o piattaforma al proprio broker, fatto salvo il carattere maggiormente vincolante dei primi rispetto ai secondi. Infatti, tutti i maggiori brokers, hanno via via offerto delle suites algoritmiche (ambienti di sviluppo software integrati) costantemente aggiornate nell'ambito di una più complessiva ridefinizione parametrica periodica, volte a soddisfare le esigenze dei propri clienti anche in termini di differenziazione delle tipologie di ordini; gli algoritmi in uso ai brokers -anche in caso di servizio DMA- guardano, informaticamente, ai dettagli che l'ordine porta con sé, al fine di decidere quale sia la strategia operativa (o meglio di esecuzione) più appropriata -a sua volta algoritmica o meno- alle esigenze del cliente.

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