venerdì 10 luglio 2015

I CAVERNICOLI DI STATO

Oggi, per caso, ho letto questo articolo (clicca qui) ed ho pensato che, in un Paese in mano a 'ndranghetisti, mazzettieri, corrotti, corruttori e bande di curatori di interessi particolari, impedire ad UBER di operare non possa che rappresentare la più impellente delle necessità; la migliore scelta praticabile nell'ottica della risoluzione del più evidente -nonché maggior problema- affliggente i cittadini -o presunti tali- italiani.
Trovo particolarmente positivo per il Sistema Paese, che il legislatore -quindi il parlamento- ignori totalmente la disruption economica (da intendersi nella miglior accezione possibile) proliferante al di là dei loro nasi pinocchieschi; trovo ancora meglio il fatto che, gli stessi, in qualità di camerieri di imprenditori e/o categorie produttive vanamente impegnate a procrastinare ex lege la fine della loro esistenza sul mercato, tentino di ostruire -per il tramite della clava normativa- qualsiasi accenno di sviluppo tecno-socio-economico.
Anzi, sarebbe opportuno che lor signori (si fa per dire) mettessero fuorilegge tutta una serie di servizi generati dalla rivoluzione economica degli ultimi anni. Ad esempio: perché non bandire l'app Google Maps Navigation, per aiutare i produttori di navigatori? Perché non bandire i servizi streaming di Spotify e Netflix? Fossi in voi, egregi signori (si fa per dire) del Parlamento, bloccherei immediatamente qualsiasi convergenza operativa tra cinema e televisione, interessante i cosiddetti operatori OTT -over the top (Apple, Google, Youtube, Amazon, Netflix): non vorrete mica che le quote di mercato di Sky e RAI si contraggano? Anzi, fossi in voi bandirei, del tutto, le smart tv. E che dire dei giornali: la presidenta Boldrini si è detta dispiaciuta del declino dei megafoni della partitocrazia italia, vale a dire dei giornali (clicca qui). Sarebbe cosa buona e giusta vietarne la pubblicazione on-line (specie per evitare i copiosi insulti che pochi italiani sani di mente riservano a politici e scribacchini), così come impedire la diffusione degli e-books (la cultura a buon mercato in Italia è una vera bestemmia). E che dire dei siti di e-commerce? Brrr roba da terroristi. E poi ci sono gli albergatori: non vorrete mica che Airbnb possa danneggiarne il volume di affari? E poi ci sono le banche, con i loro servizi di pagamento la cui redditività è minacciata dallo sfruttamento della blockchain del bitcoin o dai processi innovativi simili a quelli sperimentati in Cina, grazie all'innovazione portata nel settore da outsiders come Alibaba, Tencent e Baidu ed il cui segmento dei prestiti potrebbe essere devastato dall'esplosione del P2P lending.  E poi ci sono i carrozzieri: non vorrete mica che in futuro possano essere create auto in grado di guidarsi da sole e di non scontrarsi tra  loro, come nelle intenzioni della joint venture Google/BMW? 
Io capisco, cari parlamentari, che vi sentiate totalmente inadeguati dinanzi al disastro creato da voi e dai vostri predecessori; capisco che mentre gli USA costruivano la Silicon Valley, la Corea del Sud Daejeon, la Russia Skolkovo, il massimo prodotto dell'intelletto italico sia stata  la Terra dei Fuochi; capisco che retrogradi come siete, riteniate che l'introduzione di nuove tecnologie intelligenti possa colpire alcune posizioni economiche proprie di ciò che di meno intelligente ci sia in Italia, vale a dire il vostro serbatoio elettorale spesso composto da esponenti della classe media, ma guardare sempre il bicchiere mezzo vuoto è tipico degli impotenti e degli sfigati. Esiste l'altra metà che è piena e che offre grandi opportunità alle persone aperte, volenterose e capaci. Quindi, state sereni: è un processo economico-culturale che non vi tange.
Su Uber avevo scritto qualcosa già qui 

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